donna con manette ai polsi

Comunità BDSM: Master – Salve e pratiche svelate

Il BDSM è un mondo infinito, da esplorare e con tante comunità online dove praticarlo.

Dominatore e sottomessa è solo una delle tante possibili variabili della dominazione sessuale, che si snoda lungo un percorso emotivo, sensoriale e psicologico ampissimo.

Sarà per la trasgressione conclamata, per la possibilità di dar vita ad istinti non comuni, nonché per l’assist di film e libri come Cinquanta sfumature di grigio, ma le pratiche BDSM interessano sempre più le persone, tant’è che la comunità BDSM è in continua e costante crescita.

Ma andiamo con ordine, un passo alla volta, ed entriamo in questo mondo parlando di:

  • cos’è il BDSM, definizione e significato
  • comunità BDSM in Italia
  • sottomissione sessuale, la psicologia dietro il BDSM
  • dove fare BDSM
  • le pratiche BDSM più apprezzate
  • dominatore e sottomessa, le posizioni BDSM più famose

Cos’è il BDSM, definizione e significato

Com’è facile immaginare, il BDSM è un acronimo. Questi sta ad indicare le prime lettere delle parole che indicano le principali pratiche di BDSM, ovvero:

  • B&D: Bondage e Disciplina
  • D/s o Ds: Dominazione e Sottomissione
  • S&M o SM: Sadismo e Masochismo

Come si evince dalla spiegazione dell’acronimo stesso, con BDSM si identificano molteplici tipologie relazionali e/o erotiche che hanno dinamiche afferenti al disequilibrio del potere fra i partner sessuali, al dolore e all’umiliazione e che danno piacere a chi le pratica, sia a livello mentale, che fisico.

Tali rapporti possono essere compiuti da due o più partner, necessariamente adulti e consenzienti, che accettano e condividono i principi di sicurezza e di etica di questo gioco sessuale.

Nell’arco dell’articolo vedremo nel dettaglio cosa sono e come vengono praticate le varie tipologie di dominazione e sottomissione sessuale, ma più in generale possiamo affermare che esiste sempre una dinamica di gioco di potere, di dominatore e sottomessa o, viceversa, di dominatrice e sottomesso e che non sempre l’atto sessuale è contemplato.

Le regole basilari

Trattandosi di un’attività molto particolare che include anche punizioni corporali, è scontato che ci siano delle precise e ferree regole da rispettare per chi vuole praticare il BDSM.

Non devono esserci costrizione, coercizione o plagio, ma i partecipanti devono essere pienamente coscienti e consapevoli del rapporto che stanno per intraprendere, avallandolo in pieno.

Nel 1984, l’attivista David Stain coniò l’acronimo SSC, Safe, Sane and Consensual, ovvero Sano, Sicuro e Consensuale, una sigla che racchiude i cardini dell’etica da tenere per queste pratiche.

Più tardi, nel 1999, venne proposta un’altra sigla ad opera di Gary Switch, la RACK, ovvero Risk Aware Consensual Kink, che sta ad indicare un gioco erotico consensuale con consapevolezza del rischio intrinseco.

Al di là delle single che racchiudono le basi e l’etica del BDSM, resta fondamentale il benessere dei partecipanti prima, durante e dopo ed occorre che vengano specificati ed accettati in anticipo i ruoli dei partecipanti e le attività scelte.

Cosa fondamentale, infine, è la scelta ed il rispetto della parola di sicurezza, la safeword, che il sottomesso può pronunciare nel caso in cui decida di terminare – per un qualunque motivo – il gioco erotico.

Comunità BDSM in Italia

In Italia la comunità BDSM conta oltre 4 milioni di persone, un numero davvero importante e che è certamente destinato a crescere.

Agli italiani piace da sempre la trasgressione e il BDSM riesce a liberare la parte più erotica e perversa, quella che la società non contempla mai – e probabilmente mai lo farà – come accettabile. Da qui, il grande successo di queste pratiche in Italia.

Come sempre, però, si pone il problema circa dove trovare persone che amino il BDSM, i giochi di ruolo fra dominatore e sottomessa, bondage estremo e via dicendo.

Nelle piccole realtà è davvero assai complicato farsi spazio e cercare amicizie sessuali del genere, ma come sempre in aiuto arriva il web, che ci propone interessantissimi e ben frequentati siti di incontro per amanti del BDSM come www.bdsmonline.eu , Mistressitalia, Alt.com www.fetster.com che consentono di fare le giuste amicizie anche ai più timidi e di poter avere tanti e diversi partner sessuali.

A livello sociale, invece, la comunità BDSM ha due momenti specifici, ovvero i munch e i party play, ai quali poter partecipare sia da soli, che in coppia.

I munch

Sono degli eventi pubblici ai quali chiunque può partecipare non solo per conoscere altre persone, ma anche per avvicinarsi a questo mondo. Si tratta di un momento di semplice convivialità, dove – in genere – non sono ammesse attività BDSM e non è richiesto alcun dresscode specifico.

Non occorre invito e, spesso, sono tenuti a cadenza regolare nelle grandi città sotto forma di aperitivo o party serale.

I party play

Sono feste ed eventi a tema che si tengono prettamente in club privati o locali specializzati, all’interno dei quali si accede mediante tesseramento o invito personale.

Qui è d’obbligo seguire un dresscode BDSM, ma non è detto che si debba per forza andare con qualcuno: lo spirito dei party play è quello di conoscere nuovi partner sessuali e di sperimentare in loco, grazie all’attrezzatura resa disponibile dal locale.

Ovviamente esistono delle regole molto rigide da rispettare, come non fare foto e video, pulire l’attrezzatura dopo averla usata e così via. Sul buon andamento dell’evento ci sono dei dungeon master molto severi.

Nella grandi città italiane come Milano si tengono party play a cadenza regolare come il Sadistique, che cade ogni prima domenica del mese.

Come riconoscere un seguace, la simbologia BDSM

Come ogni comunità anche quella BDSM ha una propria simbologia, che punta a far comprendere al primo incontro le proprie tendenze e preferenze sessuali. Nel tempo, questi simboli sono aumentati a dismisura, ma in genere abbiamo:

  • l’head harness: è una sorta di imbracatura fatta di cinghie che si allaccia dietro al collo o alla testa e, spesso, serve anche per tappare la bocca del sottomesso
  • il collare del sottomesso: può essere di pelle, di merletto, di metallo o altro materiale, ma di certo porta con anello di quelli per attaccare le catene o qualche bavaglio particolare
  • il triscele: è un simbolo preso in prestito dalla tradizione celtica. Lo si può trovare su anelli, ciondoli o qualunque altro accessorio da indossare che mostri la propria appartenenza
  • la bandiera dei Leather Pride
  • l’anello d’O: è un anello del tutto simile al collare del sottomesso, divenuto di moda dopo l’uscita del libro Histoire d’O e della sua trasposizione cinematografica.

Sottomissione sessuale, la psicologia dietro il BDSM

Allorché si parla di sesso, la definizione di normale o non normale è assai labile e, per alcuni aspetti, anche molto personale.

In genere, chi pratica una delle discipline erotiche contemplate nel BDSM ricerca sensazioni fisiche e mentali coinvolgenti, molto forti, che non necessariamente devono sfociare nel dolore fisico o nell’atto sessuale.

L’appagamento avviene per altre vie, prime fra tutte le possibilità di trasgredire e soddisfare alcune fantasie.

La letteratura relativa alla psicologia del BDSM definisce coloro che lo praticano come soggetti con parafilie intense, votati ad una sessualità atipica, che spostano il proprio interesse sessuale e/o erotico su attività diverse dai soliti canoni.

Non sono dunque soggetti con disturbi di tipo parafilico sui quali intervenire, anzi.

Secondo gli studi degli esperti Wismeijer e van Assen (2013) e di Calderoni, così come riportato nellapprofondimento della rivista Psicologia Contemporanea, i praticanti dello BDSM hanno solitamente delle caratteristiche psicologiche ottimali, superiori alla media.

Non solo dominatore e sottomessa, i ruoli

All’interno del BDSM esistono dei precisi ruoli da definire fra i partecipanti. In genere, sussiste sempre una relazione di controllo l’uno sull’altro, ma non è detto che si tratti di ruoli fissi in via definitiva. È un campo molto fluido, dunque è necessario operare le dovute distinzioni fra le principali attori:

  • switch: sono quei soggetti che apprezzano sia controllare, che essere controllati. Se non interessati alla dinamica D/s, possono essere sia top, dunque attivi; che bottom, cioè passivi
  • master: è il soggetto che in un rapporto di tipo D/s domina l’altro
  • mistress: è il corrispondente femminile di master
  • slave: è la parte sottomessa in un rapporto D/s, uno schiavo/a a tutti gli effetti

Dove fare BDSM

Molti si chiedono dove poter fare BDSM, specie quando si intendono usare particolari attrezzature delle quali non si dispone. Il luogo perfetto, in tal senso, sono i locali o i club privati, che consentono di usare tutti gli accessori disponibili senza limite con la dovuta igiene.

Certo, ciò implica che si debba sottostare a luoghi, regole ed orari precisi e non per tutti può essere la soluzione ideale.

Di sicuro è molto più comodo praticare BDSM a casa propria, semplicemente acquistando in un qualsiasi sexy shop gli accessori più congeniali alle proprie pratiche.

I più fortunati, potranno realizzare addirittura una vera e propria “stanza del piacere”, magari allestendo uno spazio privato non sfruttato.

Come anticipato poco prima i “compagni di giochi” possono essere trovati elle comunità online come Mistressitalia, Alt.com e tanti altri.

Le pratiche BDSM più apprezzate

Veniamo adesso a quelle che sono le pratiche BDSM più apprezzate e praticate. Così come abbiamo visto in apertura di questo articolo, l’acronimo raccoglie diverse attività erotiche che non sempre vengono praticate tutte assieme dai partner, magari perché non c’è interesse a seguirle o non portano nessun tipo di eccitazione.

Dunque, chi pratica il bondage e la disciplina non è detto che ami il sadismo ed il masochismo, ad esempio. Quindi, ciascuno segue la sua personale tendenza, senza vincoli.

Bondage e Disciplina

Il significato di Bondage e Disciplina è abbastanza palese, ovvero l’immobilizzazione del partner mediante l’uso di corde, lacci, cappucci, catene, bavagli, tute, ecc. L’obiettivo è quello di bloccare il soggetto, impedendogli – a seconda dei casi – di parlare, vedere, muovere le mani, i piedi e così via con il fine di procurare eccitazione sessuale.

Oltre che dalla costrizione fisica e dalla disciplina imposta che il soggetto detentore del controllo ha sull’altro, la carica erotica scaturisce dallo scambio di fiducia e dall’abbandono che lo slave ha.

È da precisare che esistono diversi livelli di costrizione fisica nel bondage, dal semplice legaccio ai polsi fino ad arrivare alla sospensione del corpo al soffitto o altri sostegni.

Alcune pratiche di bondage estreme prevedono addirittura l’immobilizzazione completa del corpo, tecnica chiamata non a caso mummificazione, fino alla deprivazione sensoriale.

Sono molteplici le tecniche di bondage in uso, fra le quali ricordiamo il rope bondage, il soft bondage, il barefoot bondage, il blindfolding, lo shibari e l’hishi.

Dominazione e Sottomissione

Dominazione e Sottomissione sono forse il gioco erotico più apprezzato di sempre da chi pratica il BDSM (e non solo), ovvero la dinamica del dominatore e della sottomessa o viceversa.

Anche qui, è immediato il ruolo che ciascuno dei praticanti svolge e, in genere, tale pratica può prevedere anche la presenza di un solo slave e più dominatori, oltre che di un singolo master (o mistress).

La dinamica può essere relegata al solo spazio erotico privato oppure proseguire anche fuori, in quanto il dominante potrebbe essere autorizzato al comando altresì nella vita quotidiana. Ciò richiede una grande intesa fra i partner e la necessità di darsi e seguire regole molto precise, fra le quali spicca la classica safeword.

Lo slave ha ovviamente l’obbligo di sottostare a tutte le indicazioni imposte dal dominatore, che può essere il controllo non solo del sesso, ma anche delle emozioni, dell’aspetto fisico, delle sensazioni. In alcuni casi, il dominatore può farsi venerare dalla sottomessa o impartire punizioni particolari.

Fra le pratiche più comuni abbiamo lo spanking, il pet play (che non coinvolge animali, ma ci si traveste soltanto da questi) e l’hardcore bondage. Si può inoltre ricorrere ad una serie di accessori per BDSM come gabbie, funi, cinture di castità, collari, ecc.

In genere, dopo c’è la fase dell’aftercare, ovvero la parte della cura, dell’affetto, dove il dominatore si occupa dello slave curando eventuali segni, tagli et similia presenti sul corpo, come ad esempio massaggiando le zone arrossate da sculacciate e frustate.

Sadismo e Masochismo

Chiamato anche sadomaso, il significato di questa pratica va ritrovato nella dinamica fra dominatore e sottomessa o fra dominatrice e sottomesso, che contempla l’imposizione di sofferenze sia fisiche, che mentali nel partner.

Dare una definizione assolutamente chiara su questa specifica tipologia BDSM è alquanto difficile, più che altro perché la letteratura stessa non è concorde e spesso, nel linguaggio comune, con questi termini si definiscono persone crudeli di natura. Niente di più errato.

In generale, possiamo dire che nel sadismo e nel masochismo rientrano anche le altre dinamiche del BDSM, solo più amplificate, quindi proprio per questo motivo è ancora più complessa da definire.

Fra le più diffuse abbiamo il play piercing, il caning, il bull busting ed il trampling. Naturalmente, anche qui c’è la successiva fase dell’aftercare.

Dominatore e sottomessa, le posizioni BDSM più famose

In riferimento alle posizioni BDSM più famose e praticate, queste rientrano prettamente nell’ambito del rapporto dominatore e sottomessa. È importante conoscere queste posizioni perché, a richiesta, il sub deve sapere quale adottare senza sbagliare.

Fra le più gettonate, ne abbiamo selezionate alcune che, tralasciando le personalizzazioni, sono dei veri e propri evergreen, ovvero:

  • bara: lo slave si pone ventre e testa al pavimento, con braccia e gambe incrociate nell’attesa di essere legato
  • belly: sempre pancia a terra, ma questa volta con gambe divaricate e braccia lungo il corpo
  • sula: lo stesso del belly, solo in posizione supina e con lo sguardo abbassato
  • bracelets: anche questa posizione anticipa e facilita la fase di bondage. Qui lo slave si inginocchia e divarica le gambe, portando le braccia dietro la schiena
  • hair: è un vero e proprio inchino, preludio allo spanking o al farsi tirare i capelli
  • collaring position: in ginocchio davanti al dominatore, lo slave abbassa la testa e solleva le braccia
  • she sleen: classica posizione del dominatore e della sottomessa, che vede lo slave a quattro zampe con la schiena inarcata
  • table: è la posizione del tavolo, quindi lo slave è a quattro zampe con i gomiti a terra (anziché le mani, come accade nel she sleen)
  • whipping position: gambe incrociate, fronte appoggiata al pavimento e braccia allungate. È la posizione dello slave che attende la sua punizione.

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