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Quanto contano le dimensioni del pene?

martedì, 10 Settembre 2019 da Francesca

Ti sei mai chiesto se il tuo pene è piccolo? ti sei mai confrontato con altri uomini per capire se il tuo rientra nella normalità? Ma soprattutto: quanto contano le dimensioni per una donna? 

Prima di rispondere a queste domande, che sono il chiodo fisso di quasi tutti gli uomini, ricordiamo che in tanti tra loro vivono la cosiddetta sindrome del pene piccolo, sindrome che, tra le altre cose, diventa paradossalmente sempre più acuta mano mano che si entra nella fase della maturità.

Si scopre, infatti, che le donne (altro che gentil sesso!), superati i 35-40 anni (ma può succedere anche molto prima), attribuiscono tanta importanza alle dimensioni.

Imparano con l’esperienza che, a farle godere, è sì un uomo che sa usare bene il suo pene, ma soprattutto con l’età si scoprono sempre più vogliose. Diciamolo senza mezzi termini: sono sempre più alla ricerca non solo dell’uomo passionale e sessualmente disinibito, ma anche di dimensioni soddisfacenti, che possano procurare loro un intenso piacere. 

E state pur certi che non tutte lo ammetteranno, ma per tutte è esattamente così: fatevene una ragione.

Arriviamo, dunque, alla domanda fatidica: vuoi sapere se hai il pene piccolo? Bene, ti diamo noi le misure definitive per scoprirlo. Sul British Journal of Urology International, una delle riviste più importanti al mondo del settore, è stato pubblicato un articolo molto dettagliato sull’argomento, nel quale vengono indicate, una volta per tutte, le misure di un pene normale, che sono a riposo di 9,16 cm in lunghezza e 9,13 di circonferenza, mentre in fase di erezione 13,12 cm in lunghezza e 11,66 di circonferenza.

Questa ricerca ha uno scopo ben preciso, quello di fornire misure precise e definitive, in modo che gli uomini non si complessino più inutilmente riguardo le dimensioni del loro pene, infatti devi sapere che solo 5 uomini su 100 lo hanno più lungo di 16 cm e sempre 5 su 100 lo hanno più corto di 10 cm. 

Ora conosci quali sono le misure giuste di un pene, molto probabilmente hai già tirato un sospiro di sollievo perché hai scoperto di essere nella norma, anche se, nonostante tu sia più tranquillo, ti sta ronzando nella testa che qualche centimetro di più ti farebbe solo che comodo, molto comodo.

Molti uomini, infatti, sono spesso alla ricerca di sistemi naturali, quindi non invasivi come le operazioni chirurgiche, che possano garantire loro una crescita sia in lunghezza che in larghezza, sarebbe davvero il massimo, ma la domanda è: esiste realmente?

In commercio sono presenti moltissime creme per allungare il pene, alcune delle quali funzionano e altre ovviamente no. Ci siamo imbattuti in uno dei prodotti più recensiti della rete e abbiamo voluto conoscerlo più da vicino, stiamo parlando di Titan Gel di cui una recensione approfondite potete leggere seguendo questo articolo che spiega perchè titan gel funziona.

È di uso topico, quindi deve essere spalmato sul tessuto erettile e nasce con lo scopo di combattere problemi quali la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce.

Come agisce Titan gel?

Se ti stai chiedendo come agisce Titan Gel, sappi innanzitutto che è una pomata che contiene ingredienti assolutamente naturali (estratto di epimedio, di cardo e di maca), più elastina ed arginina, i quali, insieme, hanno lo scopo di richiamare più sangue nei corpi cavernosi del pene.

Questi ultimi, così, si gonfiano aumentandone le dimensioni sia in lunghezza che in larghezza. Proprio per questo motivo non esistono effetti collaterali della Titan Cream, semplicemente esistono effetti di ingrossamento e ispessimento, che variano da persona a persona, ma una cosa è certa: funziona e sarai tu stesso ad accorgertene sin dal primissimo utilizzo.

Ciò che differenzia la maggior parte dei prodotti simili in commercio da Titan Gel è che questa pomata non ha soltanto effetti duraturi (l’uso può essere interrotto per un certo periodo di tempo, ma i risultati non spariranno), ma soprattutto non promette di essere miracolosa, ossia a priori non stabilisce di quanti centimetri sicuramente aumenterà il tuo pene, semplicemente perché nessuna crema “seria”, che funziona davvero, può farlo, la crescita infatti dipende dalla costituzione fisica di ciascuno e dalla potenza dell’organo sessuale. 

Titan Gel, quindi, agisce per risolvere alcuni problemi come la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce: convogliando il sangue nei corpi cavernosi del pene, immediatamente si nota l’effetto di un’erezione più forte e durevole con il conseguente ingrossamento di tutto l’organo: ne guadagnerai di resistenza, ciò che appunto cercano le donne. 

Come si usa?

È molto semplice: basta distribuirne una piccola quantità su vari punti del tessuto erettile e spalmarla su tutta la lunghezza, massaggiando con cura.

I commenti del web su Titan Gel

Ti abbiamo detto prima che questa pomata è una delle più recensite sulla rete, ma potrebbe capitare di imbatterti in commenti di persone, che non hanno espresso una valutazione positiva.

Siamo più che certi di quanto stiamo per dire: la maggior parte di coloro, che hanno scritto parole non proprio lusinghiere sulla crema, sono le stesse che non l’hanno usata, ma semplicemente lucrano nel tentativo di fare pubblicità a pomate concorrenti, che però non hanno la stessa efficacia.

Sta a te comprendere questa sottile differenza, l’unico consiglio che possiamo darti è quello di non fidarti immediatamente delle recensioni negative su Titan Gel, la maggior parte sono fake e scritte appositamente per gettare fango sul prodotto.

Perché ne stiamo parlando così bene? Semplicemente perché lo scopo della pomata è immediatamente chiarito nelle informazioni che vengono fornite dall’azienda produttrice: non miracoli, ma effetti immediati e duraturi; non misure certe e uguali per tutti gli uomini ma un uso costante, che garantisce crescita in termini di lunghezza e larghezza. 

Ti ricordiamo che Titan Gel non è un prodotto, che cura la sindrome del pene piccolo, ma di sicuro ne aumenta e dimensioni con il tempo e, cosa più importante, ciò può essere una grande spinta per aumentare la propria autostima ed avere più successo con le donne. 

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Ex Ragazza: Ecco i modi per riconquistarla!

giovedì, 28 Marzo 2019 da Francesca
ex ragazza

L’amore è un concetto astratto, difficile da spiegare, un sentimento vero che vive di passioni, di emozioni che ci fanno sentire le farfalle nello stomaco pensando alla persona che ci fa battere il cuore e che pensiamo sia la nostra donna ideale.

Purtroppo molte volte dobbiamo fare i conti con la realtà e quando un amore finisce lascia dietro di se un velo di tristezza, ripensando ai motivi per cui quella storia che tanto ci faceva stare bene è finita e quello che si pensava fosse il vero amore della propria vita non è più affianco a noi.

Quando una storia finisce sono di solito 2 le cose da fare: lasciar andare la persona oppure, se davvero quella è la persona che credete di volere accanto per tutta la vita, dovrete concentrarvi e cercare di capire come riconquistare una ex. Qui trovate anche un interessante articolo in inglese.

All’inizio potrà sembrare strano, magari anche folle, ma si sa, se è vero amore trionferà sicuramente.

Come riconquistare una ex che sta con un altro

Uno dei primi problemi che ci si trova davanti nel momento in cui si decide di provare a riconquistare una ex è quello di cercare di capire la situazione in cui si trova in quel momento la nostra ex dolce metà.
Infatti, soprattutto nel caso in cui sia passato molto tempii, lei potrebbe essere di nuovo già impegnata in un’altra relazione.

Il caso limite è sicuramente quando volgiamo cercare di capire come riconquistare una ex che sta già con un altro: una situazione davvero complicata infatti, quando ci sono altre persone di mezzo.

Per provare a riconquistare una ex che sta con un altro, ci vorrà sicuramente molta pazienza. Come prima cosa, dovrete andare a riconquistare e recuperare la fiducia che la vostra ex riponeva in voi, andando a ricordargli proprio perchè il vostro rapporto era così speciale.

Come riconquistare una ex amante

Chi di voi non si è mai trovato di fronte ad una debolezza che lo ha portato nelle braccia di un’altra donna? Magari vivendo anche una doppia vita: da una parte la moglie o la compagna di sempre e i soliti problemi di coppia, dall’altra l’amante, con cui invece vivete momenti di spensierata passione.

Capita spesso però, che quello con l’amante sia un amore fugace, passeggero, e che tempo dopo, anche per la paura perenne di essere scoperti, si decida di tornare dalla propria compagna.
Questo può però essere anche un errore, perchè ci si può ritrovare a pensare spesso poi a quella persona che consideravamo solo la nostra amante e che invece alla fine, ci aveva anche rubato il cuore.

In questi casi, quello che possiamo fare è tentare il tutto per tutto e cercare di riconquistare una ex amante.

Solitamente, quello con un’amante è un rapporto che non lascia traccia, vissuto nel segreto e nell’ombra, quindi, la prima cosa da fare sarà proprio andare a trovare la vostra ex amante, invitarla a cena, farla sentire importante.
Trattatela non come una vecchia fiamma, ma come una futura compagna; corteggiatela con qualche regalino, dei fiori e state pur certi che, dopo avervi fatto pensare un pò, sentendosi così desiderata, tornerà da voi.

Come riconquistare una ex dopo anni

Uno tra i casi più difficili che ci si puà trovare davanti quando si parla di problemi di cuore, è sicuramente quello di torvarsi nella posizione di non sapere come riconquistare una ex dopo anni.

La situazione in questo caso, potrebbe essere davvero spinosa, perchè dopo tanti anni le persone cambiano e quel feeling, quella passione presente in passato, potrebbe essere sparita e molto difficile da riaccendere.

Per provare a riconquistare una ex dopo anni si può sicuramente provare iniziando dai social, facendole gli auguri di compleanno o anche solamente chiederle come sta, per provare a riallacciare un minimo i rapporti.

Una  volta ripreso contatto, potremmo sicuramente invitarla ad uscire, magari inizialmente solo per un caffè, per parlare del più e del meno e poi, in un secondo momento, potremmo invece invitarla a cena, una situazione sicuramente più intima dove provare a creare un’atmosfera consona ad aiutarci a capire quante possibilità potremmo realmente avere di riconquistare la nostra ex dopo anni.

Come riconquistare una ex confusa

Sono tante le volte in cui in un rapporto di coppia regna la confusione; in una vita sempre così frenetica sembra sempre di non avere tempo per l’altra persona e alla fine questo porta una donna a decidere di stare meglio da sola. Situazione questa, che sfocia poi nella classica e famosa richiesta di pausa di riflessione.

Questo è uno di quei casi in cui ci si ritrova a dover capire come riconquistare una ex confusa, che ha deciso di mettere, almeno per un certo periodo, da parte il vostro rapporto.

La cosa migliore da fare in casi come questi è sicuramente lasciare dello spazio alla vostra ex, così da allentare la tensione e riuscire a riordinare le idee su cui poi ragionare e capire i motivi per cui il rapporto si è andato a logorare.

Mantenere un basso profilo e non essere insistente saranno i punti chiave che viaiuteranno piano piano a riconquistare una ex confusa

Come riconquistare una ex delusa

Si sa, le donne hanno continuamente bisogno di attenzioni e, se per qualche motivo vengono trascurate un pò, possono decidere, nonostante siano comunque ancora innamorate, di interrompere il rapporto, senza spiegazioni, lasciando il partner con un pugno di mosche.

Per capire come riconquistare una ex delusa, la prima cosa da fare sarà un’analisi personale; un vero e proprio esame di coscienza per capire quali possono essere stati gli errori fatti che hanno fatto si che la vostra ex si allontanasse, delusa, da voi.

Per riconquistare la fiducia di una ex delusa, sarà fondamentale partire dalle piccole cose, cercando in ogni modo di darle attenzioni semplici, pure, sentite e speciali come un fiore lasciato nella cassetta della posta, una foto che le ricordi un vostro momento speciale, e magari un qualche bel messaggino di buongiorno e buonanotte, per farle capire che è lei la prima cosa a cui pensate appena svegli e subito prima di addormentarvi.

Con le giuste attenzioni e un comportamento adeguato, riuscirete sicuramente a riconquistare la vostra ex delusa.

Come comportarsi per riavere la tua donna?

La fine di un rapporto ha sempre delle motivazioni dietro.
Prima fra tutte puà essere il non andare più d’accordo, ma anche lo spegnersi della passione iniziale che lascia trapelare caratteri incompatibili.

Tutto questo non è mai sempre vero, e ci sono sicuramente delle casistiche in cui si riesce, anche dopo diverso tempo, a tornare insieme e a riaccendere quella fiamma che, solo temporaneamente, si era spenta.

La prima cosa da fare in questi casi è cercare di capire come comportarsi per riconquistare una ex, perché se vogliamo davverp riprendere una relazione passata, è fondamentale non andare a commettere errori, am soprattutto gli stessi già commessi in passato.

Il primo consiglio è certamente quello di non essere morbosi: evitate di fare continue telefonate o di mandare messaggi insistenti; bensì cercate di conquistare una ex in maniera del tutto graduale, corteggiandola, ma lasciandole i proprio spazi.

Potreste anche farvi aiutare da qualche amico o amica in comune, che potrebbe organizzare per voi una bella cena, per ritrovarvi in una situazione più intima, magari parlare dei vecchi tempi e farle ricordare tutti i momenti belli passati insieme.

Cosa fare se l’hai tradita?

Se c’è una cosa davvero difficile quando si cerca di riconquistare una ex, è sicuramente proavre a recuperare un rapporto laddove c’è stato un tradimento.

Purtroppo, nella vita di un uomo puà capitare d i inciampare in un tradimento e di essere scoperti dall propria compagna. In questi casi, nonostante il pentimento, diventa davvero difficile riuscire a riconquistare una ex dopo averla tradita.

Una donna tradita è una donna delusa, frustrata, diffidente e sicuramente piena di rabbia per il torto subito. Il vostro tentativo di riconquistare la vostra ex dopo averla tradita dovrà sicuramente essere subordinato al perdono.

Per riuscire a riconquistare una ex dopo averla tradita dovrete porgerle delle scuse sincere e cercare in tutti i modi di farle capire quanto è importante per voi e che siete davvero pentiti di ciò che avete fatto.
Fatele capire che è davvero la donna della vostra vita e con perseveranza e dedizione riuscirete a riconquistare la vostra ex anche dopo un trradimento.

Il contenuto di questo articolo è ispirato al sito specializzato in corsi su come riconquistare una ex https://www.riconquistarelamiaex.com/

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Essere single spaventa le persone: perché succede?

sabato, 14 Luglio 2018 da Francesca
essere single

Oggi essere single è uno status che, com’è ovvio che sia, può avere sia pregi che difetti. Nonostante questo, la portata del fenomeno dei single in Italia merita tutt’altro tipo di approfondimento.

Questo perché, nella situazione attuale, il nostro Paese ospita letteralmente un oceano di persone sole: e non sempre questa situazione di solitudine “coniugale” è stata frutto di una scelta ponderata. Ecco spiegato perché essere single può effettivamente spaventare gli uomini e le donne che si trovano in questa situazione. Arrivare ai motivi alla base della nascita di questa paura, però, è tutto un altro paio di maniche.

Paura di essere soli: dalle chat per single alle contraddizioni

Oggi gli uomini e le donne sono sempre più emancipati, soprattutto nei confronti delle tradizioni e delle imposizioni della nostra società moderna. La prima conseguenza è la seguente: quando è possibile rompere le regole e comportarsi da anti-conformisti, in molti non ci pensano due volte.

È un discorso che riguarda anche lo status di single: spesso il frutto della voglia di allontanarsi da una società che ci vuole in coppia, sposati e con figli. Il primo pensiero di chi si sente sottomesso da questa idea è il seguente: perché qualcuno deve costringermi a trovare una fidanzata, una moglie o una compagna stabile?

Nessuno obbliga nessuno, sia chiaro. Ogni persona ha la libertà di scegliere il proprio destino, anche se in questo caso parliamo di quello sentimentale. Qui, però, nasce spesso una contraddizione: pur di andare contro ai dettami societari, alcuni decidono di restare single anche se il desiderio è quello di accasarsi.

Ci sono uomini e donne che vivono le relazioni di coppia come una boa alla quale aggrapparsi: quando la boa viene a mancare, si sentono andare alla deriva fino ad annegare nell’oceano della solitudine. Se una persona di questo tipo decide comunque di rimanere single, la vita si fa infernale.

Perché dovrebbe scegliere questa strada? Magari perché non sopporta conformarsi alla visione di coppia già illustrata in precedenza. O magari perché non tollera le pressioni e le intromissioni dei propri genitori nelle scelte sentimentali.

Si tratta, dunque, di una vera e propria contraddizione che non può essere sanata: chi sente la necessità di stare accanto a qualcuno, non può in alcun modo riuscire a tollerare la vita da single. Quindi dovrebbe mettere da parte il proprio orgoglio e fare ciò che lo rende felice.

Quando la paura dipende dai giudizi altrui

Anche i single “volontari” sentono spesso la paura di questo status. Ciò avviene per via dei pareri altrui: pareri che possono spaventare chi ha scelto di rimanere solo, e spingerlo verso la ricerca di una compagna non desiderata. Anche in questo caso entrano in gioco le dinamiche sociali, seppur in modo differente.

Il single che ama la sua condizione, qui, viene spaventato dalle cattive opinioni che gli altri si faranno di lui. Un over 30 che sceglie la vita da single verrà spesso visto come un immaturo: un eterno ragazzino che ancora oggi corre dietro alle storielle e alle avventure, spaventato dagli impegni di coppia e dalle difficoltà portate da una relazione fissa.

Alle volte è vero: il single rimane tale perché immaturo, in quanto eterno Peter Pan. Si tratta però di un giudizio molto superficiale: non è affatto detto che lo status di single nasconda un uomo che corre dietro alle “gonnelle” o una donna che vuole spassarsela e che magari freqeunta le chat per single solo per trovare compagni occasioanli.

Magari il single ha optato per questa soluzione perché al momento crede che le storie stabili non facciano per lui.

Non a caso la generazione dei Millennials spesso opta per la singletudine: per una questione di libertà, ma anche per una questione lavorativa.

Le professioni da freelance assorbono molto più tempo di quelle vissute da dipendenti. Inoltre, il Millennial spesso si trova impegnato nella costruzione della sua piccola (o grande) attività: non ha voglia di perdersi dietro gli impegni a lungo termine nel campo amoroso. Però è costretto comunque a subire le critiche di una società che lo vorrebbe diverso, più fedele ai canoni intesi come realtà inossidabile.

Chi si abitua a vivere in un certo modo, però, difficilmente può cambiare in qualcos’altro. Dunque subentra la continua pressione del giudizio altrui: giudizio che può spingere il single ad accontentare gli altri per mortificare se stesso, solo per non sentirsi più attaccato.

Quando lo status di single spaventa gli altri

In Italia una famiglia su tre è mono-centrica: ovvero è composta da un singolo membro. Lo sostengono le ricerche condotte da Coldiretti e dal Censis. È una situazione che, non a caso, riguarda soprattutto le grandi metropoli come Milano o Roma.

In sintesi, ci troviamo ad affrontare una vera e propria invasione di single, più o meno coscienti della loro condizione. A cosa vogliamo arrivare? A questo punto focale del discorso: la presenza di un numero così elevato di single può spaventare anche le persone non single.

Il motivo? Il single è l’eversore: ovvero colui che ha scelto di fregarsene delle etichette e dei canoni imposti dalla società. Viene visto come uno spirito libero, in grado di scardinare i normali equilibri. Dunque rappresenta una potenziale fonte di pericolo, un individuo da temere la cui compagnia – spesso – viene evitata.

È una dinamica piuttosto frequente, ad esempio, nei gruppi sociali composti in prevalenza da coppie: l’amico single, in questo caso, può diventare un serio problema. Un problema che spesso porta alla sua esclusione (graduale o immediata) dal gruppo.

Questo perché un single potrebbe “convincere” gli altri che, alla fine, la vita di coppia non è poi tutto questo granché. Ovviamente è un rischio che i partner non sono disposti a correre: ecco perché spesso il single viene escluso dal gruppo e dalle uscite, per evitare che possa “contaminare” i propri amici oramai impegnati in una relazione a lungo termine. Non a caso, la maggior parte dei gruppi si separa proprio per questa ragione.

Essere single spaventa le persone: conclusioni

Oggi ti abbiamo fornito delle motivazioni più che valide, alla base delle paure che animano i single e chi gli sta intorno. Sentimenti come la gelosia degli altri, o lo scarso carattere decisionale, possono mettere in difficoltà le persone che hanno scelto (o meno) di intraprendere questa strada.

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In quale paese europeo un single paga meno tasse

sabato, 14 Luglio 2018 da Francesca
europa single tasse

Diciamocelo chiaramente: molti di noi avranno pensato, almeno una volta nella vita, alla possibilità di trasferirsi all’estero. D’altronde il fenomeno dei cosiddetti “expat” è più che mai vivo di questi tempi. Sono infatti numerose le persone e le famiglie che scelgono di andare all’estero.

Naturalmente le motivazioni di questa decisione sono abbastanza facili da comprendere: certi paesi europei ed extraeuropei assicurano stipendi nettamente migliori rispetto a quelli in Italia. Inoltre – fattore non da poco – in alcune zone del mondo si pagano pochissime tasse o addirittura zero. Basti pensare al Qatar che, in vista dei mondiali del 2026, ha scelto di annullare qualsiasi tassa per i lavoratori autonomi.

Single e vita da expat: una opportunità preziosa

Il discorso, poi, diventa più importante se riguarda i single. Se da un lato chi ha famiglia è costretto comunque a fare i conti con una situazione dalle mille catene, dall’altro il single non deve rendere conto a nessuno.

Ciò vuol dire che, non avendo alcun tipo di legame sentimentale o figli ai quali badare, può scegliere di trasferirsi all’estero anche dall’oggi al domani. Naturalmente non è tutto semplice: deve trovare un lavoro, e come sempre questo aspetto dipende dal tipo di professione che si svolge, dalla propria esperienza e dalle proprie competenze.

Però non si può negare che un single sia decisamente agevolato, in caso di vita da expat.

Non solo lavoro: il peso delle tasse in Italia

Chiaramente il lavoro non è l’unico aspetto da tenere in conto, quando si decide di lasciare l’Italia per migliorare la qualità della propria vita. Anche le tasse da pagare giocano un ruolo importantissimo.

Da questo punto di vista, però, il single che sceglie di emigrare casca quasi sempre in piedi. Ciò è dovuto ad un fatto abbastanza noto ai più: le tasse in Italia sono fra le più elevate al mondo. Non lo diciamo per sentito dire, ma basandoci sulle classifiche OCSE ufficiali. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, il Belpaese non è poi così bello se si guarda al suo carico fiscale.

Fra stipendi medi e classifiche OCSE

Di contro, prima di vedere in quale paese europeo un single paga meno tasse, è bene fare un approfondimento sulla classifica degli stipendi. È un fattore importante, per un motivo ben preciso: pagare meno tasse serve a poco, se poi le remunerazioni medie sono più basse di quelle italiane.

Anche in questo caso, ci viene in soccorso la classifica OCSE relativa ai paesi ordinati in base agli stipendi medi. Consultandola, scopriamo che l’Italia si trova addirittura al 23esimo posto (su 34) di questa classifica.

Se sei single e hai intenzione di emigrare per pagare meno tasse, prima ti conviene capire quali paesi sono messi peggio di noi in termini di stipendi. Ecco perché ti conviene evitare il Portogallo e la Grecia, insieme ai paesi dell’Europa dell’Est: è vero che la vita in nazioni come l’Estonia e l’Ungheria costa meno, ma è anche vero che gli stipendi sono di fatto ridotti all’osso.

Ancora stipendi: i paesi dalle remunerazioni più ricche

Esclusi i paesi visti in precedenza, se la guardi da un punto di vista di stipendi, ti rimangono non poche chance da sfruttare per emigrare all’estero e vivere felice da single.

Ad esempio, in Svezia e in Svizzera gli stipendi medi oscillano sopra i 30.000 euro annui: lo stesso dicasi per altri paesi come la Danimarca e l’Australia. Non a caso, proprio la terra dei canguri ospita ogni anno circa 50.000 nuovi expat italiani: ci sarà un motivo, no? Fra gli altri paesi dalle remunerazioni più ricche troviamo la Francia (29mila euro), la Germania (30.000 euro) e persino la Spagna (27.000 euro).

Quanto pagano i single in tasse?

La tassazione e il carico fiscale sui single è elevatissimo: questo vale in Italia, ma anche in altri paesi entro e al di fuori dei confini europei. Ecco perché non basta selezionare una meta basandosi esclusivamente sullo stipendio.

Quanto paga in tasse un single? La situazione è impietosa, se la si guarda studiando i dati OCSE. In questo caso, purtroppo, l’Italia quasi sfiora la cima della classifica, posizionandosi in sesta posizione. Qui il cuneo fiscale arriva fino al 47.6%, portando il totale delle tasse ad una percentuale del 50% circa.

Manco a dirlo, sono soprattutto i single quelli che vengono presi di mira dallo Stato. In questo caso, infatti, il peso della tassazione arriva fino al 53% nel caso di una remunerazione sopra la media.

Considerando che molti single lavorano come freelance (guadagnando di più), ecco fatta la frittata. I livelli di tassazione medi per un single da uno stipendio normale arrivano invece al 47%. Gli unici che possono sorridere sono i single con figli a carico: in tal caso si può arrivare a pagare soltanto il 29% in tasse. Ad ogni modo, il verdetto finale è questo: le coppie con figli pagano meno tasse dei single (-12,6%).

In quale paese europeo un single paga meno tasse?

Il paese europeo in assoluto più conveniente, per quanto concerne il carico fiscale, è la Lituania: qui un single paga solamente il 20% in tasse. Anche in Albania se ne pagano poche, all’incirca il 22%: va però aggiunto che, qui, la crisi economica ha lasciato un’eredità pesante.

Altri paesi europei particolarmente convenienti per single e tasse sono la Croazia (26,6%), il Montenegro e l’Ucraina (28%). Da aggiungere anche Cipro, con una tassazione intorno al 23%: probabilmente il paese migliore per un single, considerando anche gli stipendi medi e il basso costo della vita.

Gli “inferni fiscali” che un single dovrebbe sempre evitare

In Italia le tasse pesano parecchio sul groppone del single, come visto poco sopra. Eppure la situazione di altri paesi europei, apparentemente più ricchi, è addirittura peggiore.

Non a caso si parla di veri e propri “inferni fiscali”, dove le tasse pesano più che in Italia. Fra i paesi che un single dovrebbe sempre evitare, dunque, troviamo innanzitutto la Francia: qui la pressione fiscale arriva fino ad un’aliquota del 57,5%. Anche il Belgio, purtroppo, figura nella lista nera del single: qui si paga un’aliquota fiscale superiore al 56%.

Nella lista dei paesi off-limits per tasse e single troviamo anche l’Austria e l’Ungheria (54%), insieme alla Germania (52%) e alla Grecia. Di contro, va fatta questa premessa: in paesi come la Germania lo stipendio medio può addirittura raddoppiare, in base alle professioni. Dunque la bilancia per il single, in certi casi, può essere molto positiva.

In altri paesi, invece, la situazione è negativa da qualsiasi lato la si guardi: basti pensare alla Grecia, con gli stipendi a terra e una fiscalità addirittura superiore a quella italiana. Altri paesi che soffrono di fiscalità alta sono la Svezia, la Romania e la Finlandia (47%).

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Com’è essere un padre single

sabato, 14 Luglio 2018 da Francesca
padre single

Se ti stai chiedendo com’è essere un padre single, sicuramente saprai già che questa situazione non comporta dei veri e propri svantaggi. Questo perché avere un figlio è sempre una gioia immensa: forse la cosa più bella che la vita può regalarci, anche se non abbiamo una compagna con cui condividerla.

Naturalmente essere genitori single comporta tanta fatica e tantissimi impegni, perché di fatto ti “costringe” ad affrontare da solo tutte le consuete vicissitudini di un’esperienza genitoriale. Però, sai come si dice? Che chi fa da sé alla fine fa per tre. Questa massima popolare può essere facilmente applicata anche ai papà single.

Essere un padre single: una questione di forza e pazienza

Nessuno dice che essere genitori single sia una passeggiata di salute. Al contrario si tratta di una vita particolarmente dura, faticosa e in grado di assorbire il 99% del tempo che un uomo ha a propria disposizione.

Farcela sempre e comunque da soli è impossibile: un papà che lavora, per forza di cose, dovrà necessariamente trovare un supporto quando si trova fuori casa. Per fortuna, fra mamme e zie, c’è sempre qualcuno in famiglia disposto a fare le veci del papà single. E a farle con immensa gioia, perché un bimbo è come un gioiello che va condiviso da tutta la famiglia: soprattutto quando manca quella figura femminile tipica delle coppie con figli.

Il lato più difficile della questione è proprio il tempo: riuscire a coniugare tutti gli impegni (del papà e del bambino) può risultare difficile per tutti. Ecco perché ti abbiamo parlato di forza e di pazienza: due qualità che dovrebbero sempre appartenere ad un padre single.

Chiaramente c’è chi le possiede per natura, e chi invece tende ad acquisirle nel tempo, con la pratica quotidiana e con l’impegno. Ad ogni modo, è possibile concludere questa sezione introduttiva con una risposta già importante: tutti possono fare i padri single, basta solo avere la consapevolezza dell’impegno che questa importantissima missione comporta.

Tutti i papà, con un po’ di sano spirito di sacrificio e amore, possono infatti fare i “mammi” a tempo pieno.

Com’è essere un padre single?

Come si suole dire, ogni rosa ha le sue spine: ti abbiamo già detto che fare il papà single comporta tantissimi sacrifici, e che il tempo libero viene inevitabilmente ridotto alla goccia.

Di contro, essere dei genitori single ha anche tantissimi vantaggi. Ci si può godere al 100% il proprio bimbo, essere presenti durante tutto il suo periodo di crescita, instaurare con lui un rapporto molto più forte del normale. Inoltre crescere un figlio da solo modifica radicalmente il modo di pensare e di agire di un papà: costui impara a trasformare le difficoltà in risorse, così da farsi trovare pronto a saltare qualsiasi inciampo della vita.

Quali sono gli altri vantaggi dell’essere un papà single? Si plasma il bambino a propria immagine e somiglianza: in sintesi è possibile insegnargli ad essere autonomo prima degli altri, proprio perché manca la mamma a proteggerlo. Anche quando i bimbi sono molto piccoli, tendono subito a sentire quella grande forza proveniente da un genitore single.

Anzi, è proprio durante i primi anni d’età che il loro cervello agisce come una spugna: assorbe tutto ciò che gli viene trasmesso, anche quando questo accade indirettamente e non tramite insegnamenti veri e propri.

Un altro vantaggio è il seguente: un papà separato, che ha ottenuto l’affidamento del bimbo, lo vede crescere e lo vive 24 ore su 24. Questo, purtroppo, è un lusso che tanti altri padri separati non possono permettersi.

Con tutte le conseguenze del caso: spesso i bambini che vengono affidati alla madre faticano a conoscere realmente il proprio papà, per via del pochissimo tempo da trascorrere insieme. Quando ti senti giù e stanco, pensa sempre a questo: hai un’immensa fortuna, e tantissimi papà prenderebbero volentieri il tuo posto.

Papà single: come crescere un figlio da solo?

Come ti abbiamo già detto, non aspettarti tappeti rossi, favole e percorsi incantati: crescere da soli un figlio è un compito arduo, sporco, stressante e alle volte difficilissimo. Da un lato sai che questo ti regala gioie e vantaggi immensi. Dall’altro, però, potresti pensare: “Come faccio a crescere materialmente un bambino da solo?”.

Innanzitutto creando un rapporto con lui che sia solo vostro: non è un aspetto che si può programmare o gestire, perché il suddetto rapporto sarà talmente unico che potrebbe svilupparsi in molti modi diversi. Da questo punto di vista le mamme sono decisamente più avvantaggiate: spesso tocca a loro creare il rapporto primario col bambino. Dunque all’inizio potresti faticare, ma poi ti verrà del tutto naturale.

Un altro consiglio prezioso è il seguente, e te lo abbiamo già accennato: prendi spunto dalle difficoltà per trasformarle in risorse, e dunque in qualcosa di buono. Il doverti occupare di tuo figlio H24 ti costringerà a cambiare: non sarai più l’uomo che eri prima, perché dovrai gioco forza maturare (e farlo in fretta).

Dunque ti conviene prendere questa esperienza e imparare come modellare tutta la tua vita, eliminando i vizi e tutti quegli aspetti che non farebbero di te un papà modello. Ricordati che tuo figlio è lì che ti osserva e che ti studia: essendo tu l’unica figura genitoriale, prenderà spunto da te per crescere in un certo modo. Dunque assicurati che tutto ciò che gli comunichi sia positivo.

Impara che non esistono ricette perfette

Tuo figlio non è una torta: non esistono ricette o ingredienti magici che lo faranno lievitare come un dolce a MasterChef. Ciò vuol dire che ogni bambino richiede un iter di crescita diverso dagli altri: esistono dei consigli utili, come quelli che ti stiamo dando, ma il grosso del lavoro toccherà a te.

All’inizio sbaglierai sicuramente e ti farai cogliere dallo stress e dalla depressione per questo: è normale, ma sta a te rialzarti e affrontare giorno dopo giorno questo percorso irto di ostacoli. Ecco perché un’altra dote indispensabile per essere un padre single è la volontà di riuscire.

Sarai chiamato a prendere delle decisioni, quindi sentirai la pressione di tutto questo: non devi farti prendere dal panico ma calmarti, e pensare sempre che il tuo umore viene assorbito dal bambino. Sii paziente e metti la tristezza o la depressione in un cassetto, buttando via la chiave.

L’importanza dell’organizzazione per essere padri single

Un papà single deve imparare quanto prima ad organizzarsi, e a pianificare i singoli momenti di ogni singola giornata. Il “timing”, non a caso, è una delle doti più importanti per un genitore che cresce un bimbo da solo. Certo: avrai sempre l’aiuto dei tuoi parenti, ma devi cercare di non approfittarne troppo.

Correrai il rischio di allontanarti emotivamente dal tuo bambino, e di non abituarti al tuo status di papà single. Devi dunque imparare ad organizzarti con il bucato, la scuola, le attività sportive del bambino e ovviamente aiutarlo con i compiti e giocare con lui. Ti conviene usare le app per i promemoria: strumenti che troverai utilissimi per una corretta pianificazione della giornata.

Papà single: addio tempo libero?

È naturale che la presenza di un bimbo assorbirà la maggior parte del tempo a tua disposizione. Questo, però, non significa che dovrai rinunciare alle tue libertà e alle tue passioni: dovrai certamente ridurle, ma mai abbandonarle. Pianificando con cura le giornate e le settimane, riuscirai anche ad “incastrare” i momenti da passare con gli amici, gli hobby come la palestra, e naturalmente le uscite sentimentali.

A tal proposito, i siti di incontri online per genitori single (come questo) possono aiutarti a velocizzare le conoscenze con le altre donne, e a gestirle da casa o da smartphone. Il tutto senza perdere mai di vista il tuo bambino. Ricordati sempre che il troppo storpia: non abbandonare mai le tue amicizie o la tua vita sentimentale, perché semplicemente non ce n’è alcun bisogno.

Conclusione: ricorda di farti aiutare

Te lo abbiamo già detto, ma è necessario ripetertelo: crescere un bimbo da soli non è possibile, a meno di non sacrificare il lavoro e tutto il resto.

Ovvero quelle risorse che ti permettono di crescerlo, di sostenervi economicamente e di trovare una valvola di sfogo sociale. Il papà single non è un martire, e questo è bene che tu lo capisca: anche se potresti sentire l’esigenza di attaccarti a lui come una calamita farebbe con lo sportello del frigo, non è un bene.

Per questo motivo devi imparare a chiedere l’aiuto altrui, nella giusta misura e quando è necessario. I nonni e le zie sono risorse fantastiche, insieme alle sorelle: resti in famiglia, e hai la certezza che quelle persone riverseranno un amore enorme sul bambino. Anche le baby sitter sono una risorsa molto preziosa, ma devi saperle scegliere.

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Animali e single: quale pet per un single che lavora e vive in un piccolo appartamento?

sabato, 14 Luglio 2018 da Francesca
animali per single

Il single sa bene cos’è la solitudine, intesa però nel senso positivo del termine: è libertà di viaggiare, di frequentare tutte le donne che si vogliono, e di prendere le redini della propria vita.

Eppure, secondo le statistiche ufficiali, il 45% dei single italiani non è propriamente solo: possiede un animale domestico, sempre pronto a fargli compagnia.

Basta dunque prendere un cane, per sentirsi entrambi felici? La questione non è affatto così semplice, perché tutto dipende dal nostro impegno e dalla nostra situazione di vita. Ecco perché oggi cercheremo di approfondire compiutamente questo tema così delicato.

Animali e single: lavoro e vivo in un piccolo appartamento

Un nostro lettore ci ha inviato una mail per certi versi strappalacrime: questo ragazzo, single, ama gli animali domestici e vorrebbe trovarne uno perfetto per la sua situazione. È un grande appassionato di cani, ma ha paura di prendere un quattrozampe: questo perché vive in un monolocale molto piccolo, e spesso è impegnato nel lavoro.

È un freelance che non ha orari stabili, quindi l’organizzazione con un cucciolo di cane lo spaventa. Se anche tu ti trovi in questa situazione, è normale avere mille dubbi che ti gravitano per la testa: i pet sono un impegno costante, soprattutto se parliamo dei cani. Se non hai la certezza di poterti prendere cura di lui, purtroppo, dovrai rinunciare al quattrozampe e scegliere un animale domestico più conforme alla tua situazione.

Single e cani: quando è possibile adottarne uno?

Se hai degli orari ben definiti, e se puoi dedicare il giusto tempo al tuo animale domestico, allora puoi tranquillamente prendere un cucciolo di cane. Assicurati però che sia di piccola taglia, perché vivi in un appartamento dalla metratura ridotta. I cani grossi hanno bisogno di spazio per muoversi e per giocare: per questo li consigliamo solo ai single con un giardino.

Così non dovrai necessariamente portarli a spasso a metà giornata. Premettiamo, però, che un cane è un grossissimo impegno: anche i single che hanno una casa con giardino, dunque, dovrebbero sempre pensare a questo aspetto.

La taglia non è l’unico aspetto che devi considerare. Anche il carattere del cucciolo fa una grande differenza. Esistono infatti delle razze canine che hanno il fisiologico bisogno di correre e di giocare continuamente: altre, invece, sono più “pantofolaie” e si adattano anche alla vita in un semplice appartamento senza giardino.

Il consiglio che possiamo darti è questo: prima di adottare un cucciolo di cane, informati sempre sulle attitudini della sua razza, e fallo chiedendolo in prima persona ad un esperto (ad esempio un educatore cinofilo). Infine, per chiudere il tema “cani”, ecco un’ultima precisazione: se hai tanto tempo da dedicargli, non pensarci un solo momento. I cani sono in assoluto i migliori animali da compagnia per un single!

Gatti e single: una valida alternativa ai cani

Nel Regno Unito, c’è un detto che recita: “Se hai un gatto, o sei gay o sei una zitella”. Senza voler scendere nei particolari, questa massima possiede comunque un filo di verità.

Questo perché i gatti sono gli animali domestici perfetti per i single. Il motivo è piuttosto semplice da capire: sono decisamente più indipendenti dei cani, spesso non vogliono scocciature né desiderano una presenza costante da parte tua. Se lavori e se non sei sempre a casa, un gatto potrebbe risultare una scelta particolarmente azzeccata.

Di contro, anche i gatti necessitano di molte cure e dunque non devi mai pensare che siano realmente indipendenti.

Quali sono i vantaggi per un single di avere un gatto? Sono fantastici ascoltatori: tu gli parli, e loro stanno lì a fissarti come se tu fossi un matto. Sembra che capiscano tutto ciò che dici: i cani, invece, sono più “stupidotti” e tendono immediatamente a farti festa.

I gatti, al contrario, sono perfetti se desideri sfogarti in solitudine e senza doverli per forza riempire di coccole. Sono animali per uomini solitari e poco tendenti alle manifestazioni d’affetto, ma sono anche animali che sanno gratificarti in termini di coccole.

Te li ritrovi ovunque, nei momenti più impensabili, e alle volte ti si spalmano di sopra come delle calamite. Essendo una cosa meno comune rispetto ai cani, il piacere è sempre doppio. Va però detta una cosa: se ami i cani, difficilmente ti troverai bene con un gatto. E lo stesso vale al contrario.

Animali fantastici per single e dove trovarli

Cani & gatti sono due grandi classici per i single: non per tutti, ma per la maggior parte di loro. Se vivi in un piccolo appartamento e lavori spesso, però, un cane o un gatto potrebbero rappresentare per te un impegno troppo grande da prendere. Ovviamente hai tantissime soluzioni alternative, affascinanti in modo diverso.

Ad esempio, potresti decidere di prendere un pappagallo o una coppia di cocorite: gli uccelli sono un’ottima soluzione. Anche i pesci rossi o quelli tropicali sanno tenerti compagnia a loro modo, sebbene la cosa sia ovviamente molto diversa dal possedere un gatto o un cane. Però considera che richiedono pochissime attenzioni: giusto il pensiero del cibo e dell’acqua, insieme alla pulizia della gabbietta o dell’acquario.

Un altro animale fantastico da adottare è il criceto: un essere buffo, giocoso, divertente e che sa sempre come tenerti compagnia. Un po’ più complesso il discorso del porcellino d’india: è un animale bellissimo e di grande compagnia, ci puoi giocare quando sei libero, ma devi anche averne una grande cura.

Sporca tanto ed è particolarmente sensibile al cibo che gli dai, quindi devi sempre coccolarlo e stare molto attento. Un appunto sui criceti: se stai fuori casa per tanto tempo, assicurati di allestire un piccolo parco giochi per loro. Un discorso che vale anche per i cosiddetti “topi da appartamento” (Fancy rats). Sono animali che non riescono a star fermi nemmeno per un secondo, quindi in qualche modo dovrai tenerli occupati!

Animali curiosi da adottare e da amare

C’è un animale che ultimamente sta diventando la prima alternativa ai cani e ai gatti, ed è piuttosto inusuale: si tratta del maialino vietnamita, un porcellino molto simpatico e davvero affettuoso. Considera, però, che dall’alto dei suoi 70-80 chili poco si adatta alle case piccole: soprattutto perché, essendo comunque un maiale, si comporta di conseguenza. Ecco perché dovresti sceglierlo solo se possiedi un giardino (possibilmente grande).

Anche il riccio è un animale che puoi tenere in casa: è ideale se di giorno sei spesso fuori casa, perché trattasi di un essere che si attiva soprattutto di notte. È ottimo per i single e poco adatto per le famiglie con bimbi: va trattato con cura, perché le sue spine possono fare davvero male.

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